domenica 31 marzo 2024

l'amour toujours

 

Tornata a Napoli per ripercorrere i luoghi della propria infanzia alla ricerca di una spiegazione per la recente morte misteriosa della madre, la protagonista riesamina la relazione tra sé e la donna, decostruendo e ricomponendo i ricordi di fatti avvenuti nella sua vita, che il tempo aveva confuso con quelli dell’altra, riportando a galla verità scabrose sepolte nel passato. Il primo romanzo della fantomatica Elena Ferrante incomincia come un noir abbastanza tradizionale, ma durante il racconto dissemina particolari comportamentali e psicologici di natura, diciamo cosí, sospetta (per esempio, la sua frigidità, o l’anelito al non volersi scoprire somigliante alla madre) che convogliano abilmente verso l’agnizione del finale. Notevole, anche se sa un po’ troppo di “vecchio”.

p.s.: l’idea che ci siamo fatti del “caso Ferrante” è che effettivamente possa trattarsi di un autore/autrice già celebre all’epoca della pubblicazione (oggigiorno, secondo i nostri calcoli, dovrebbe stare all’incirca attorno agli 80 anni) che decide di pubblicare pudicamente un romanzo sotto mentite spoglie a causa di una scena di sesso esplicita che avrebbe potuto risultare piuttosto imbarazzante per la propria reputazione. Difatti, il secondo romanzo di EF appare nientemeno che dieci anni dopo, probabilmente dopo aver constatato il successo a ragion veduta del primo, e decidendo cosí di proseguire su quella strada.

1992, edizioni e/o, 173 pagine, 11,90 €

sabato 23 marzo 2024

... e fuori nevica


Commedia teatrale (con finale tragico) di e con Vincenzo Salemme, scritta nel 1995 e portata sul palco in varie edizioni. Caratterizzata da una scrittura scoppiettante, nella versione che vedeva la partecipazione di Nando Paone rimane un po’ troppo sottotraccia il filo rosso che dovrebbe condurre al tragico finale, che difatti si presenta senza la necessaria preparazione. Particolarmente interessante deve essere la versione cinematografica realizzatane nel 2015 con i medesimi attori: a giudicare dal trailer, infatti, è stata operata una totale rivisitazione da capo a fondo della sceneggiatura per adattare la pièce al nuovo medium espressivo, spostando l’azione anche all’esterno dell’appartamento della casa nella quale è ambientata, tanto che pare difficile ricondurla alla sua origine teatrale.

sabato 10 febbraio 2024

Jacomo

Gli ultimi 15 giorni di febbre di uno Jacopo Robusti moribondo che, rivolto al Signore, racconta la sua vita a partire dalla tenera figura di Marietta, la prima figlia avuta da una relazione prematrimoniale, e che è la vera protagonista, una volta che assumiamo il personaggio di Tintoretto quale io narrante. Il libro della Mazzucco è romanzo storico, che restituisce un interessante quadro della Venezia del Cinquecento, ma — dato il tema che affronta — è anche una sorta di breviario di storia dell’arte e di estetica, materie nelle quali l’autrice si muove agevolmente. Nella seconda parte si sente un po’ la mancanza di una chiara parabola narrativa: infatti, si incomincia a parlare della fine infausta di Marietta già a metà del volume, e poi ogni tanto è viva, ora è morta, ora ritorna viva, in un fluire di episodi della cui successione non si capisce molto il senso, e che ci porta ad un finale oltremodo repentino.

p.s.: non resta che leggere il mattone “Tintoretto e i suoi figli”, sempre della Mazzucco, per verificare quanto corrisponde a verità storica e quanto va ricondotto a fiction

Prima edizione Rizzoli, ottobre 2008, ora Einaudi, 480 pagine, 14 euro

venerdì 19 gennaio 2024

Schindler List 2.0

 

Bene o male, ogni nazione europea ha avuto la fortuna di avere il suo Schindler, ovvero qualcuno che ha salvato dall’Olocausto una quantità di ebrei perseguitati dal nazifascismo. Nella fattispecie si tratta di Sir Nicholas Winton, che in quel di Praga attorno al 1938-39 protesse e inviò nella sua natia Inghilterra circa 700 bambini Ceki poco prima dell’invasione nazista. L’intento del film è certamente encomiabile, nel gettare luce su una pagina terribile ma poco conosciuta della storia recente; tuttavia si procede in maniera stanca e didascalica, e nessuno spettatore — neanche chi non avesse idea alcuna della trama — può aver dubbi sul suo sviluppo e finale. Tuttavia una regia non del tutto incompetente riesce a commuovere nei momenti clou.

2023, regia di James Hawes, sceneggiatura di Lucinda Coxon e Nick Drake (non quello là, ndr), basato sul libro di Barbara Winton (figlia reale del personaggio protagonista del film), con Anthony Hopkins, Johnny Flynn, Helena Bonham Carter e altri

giovedì 4 gennaio 2024

il Moroni GB da BG

 

MILANO – Gallerie d’Italia: “Moroni. Il ritratto del suo tempo”. Il Giambattista Moroni mi nasce ad Albino (BG) nel secondo decennio del Cinquecento e viene presto spedito a Brescia a fare l’apprendista presso la bottega del maggiore pittore locale dell’epoca, ovvero il Moretto. La mostra in corso a Milano prende in considerazione l’intera vita produttiva del Moroni — al contrario dell’ultima grande mostra dedicatagli a Bergamo una quindicina d’anni fa che si limitava ad illustrare la seconda parte della sua carriera — ed è l’occasione buona per un confronto con le opere del maestro con quelle dell’allievo. Quest’ultimo lascia parecchio a desiderare sul fronte della pittura religiosa, dove latita l’accuratezza della composizione e delle proporzioni delle figure, nonché alcune peculiarità iconografiche piuttosto datate, a causa dell’ambito provinciale un po’ arretrato della committenza alla quale le opere erano destinate. Nulla da dire invece dal lato ritrattistico: l’allievo supera abbondantemente il maestro, se non altro per via della numerosità delle occasioni che lo hanno portato a maturare una eccezionale sensibilità nei confronti della rappresentazione della fisionomia umana, unita ad uno straordinario e sapiente uso del colore.

sabato 30 dicembre 2023

il bigamo

Nella sua versione italiana, “The Bigamist” fu tradotto con un bislacco e fuorviante “La grande nebbia” (fenomeno atmosferico del quale nel film non v’è traccia alcuna) probabilmente perché si riteneva che l’originale fosse troppo programmatico e poco rispondente al genere noir verso il quale si voleva indirizzare mentalmente il pubblico. La bigamia, in realtà, la si scopre quasi subito, ma si tratta unicamente del punto di partenza per una narrazione tutta in flashback che ripercorre la genesi e il complicato sviluppo di tale condizione, con il risultato di concretizzarsi nell’esatto contrario del genere noir al quale si strizzava l’occhio, ovvero un film sentimentale — peraltro dai risvolti autobiografici per regista e sceneggiatore — dove i buoni e i cattivi sono aboliti, ed ognuno ha le proprie ragioni.

1953, regia di Ida Lupino, soggetto di Larry Marcus e Lou Schor, sceneggiatura di Collier Young, musiche di Leith Stevens, con Edmond O’Brien, Ida Lupino, Joan Fontaine (sorella di Olivia de Havilland, ndr)

sabato 16 dicembre 2023

naked and raw

 

Una coppia alto-borghese decaduta di mezz’età e oltre si ritrova l’appartamento svaligiato di tutto il mobilio e suppellettili, che presto recupera. L’ordine viene ristabilito ma nella moglie sorge la consapevolezza di una vita inutile accanto ad un marito chiuso nel suo guscio, che per fortuna di lei schiatta all’improvviso, e visse felice e contenta. Tutto molto british, e si capisce che si tratta di un racconto ideale per una trasposizione teatrale (che è infatti avvenuta in piú di una occasione), ma giunti alla fine della storia non ci si può non chiedere: embè?

1996, Adelphi Piccola Biblioteca, pagg. 95, 10 euri

venerdì 8 dicembre 2023

il tempo delle pere

 

Nel corso della lettura del romanzo di Tabucchi sorge naturale il sospetto che la costante ricorrenza dell’espressione del titolo sottintenda che ciò che stiamo leggendo sia una sorta di rapporto di polizia, e che il finale della storia sarà con tutta probabilità funesto per il protagonista. Al contrario, la conclusione è — almeno temporaneamente — positiva, e fa pensare per analogia all’accordo finale in tonalità maggiore di tante composizioni di musica sacra in minore del sei-settecento. Lo scrittore ha quindi sviato il lettore e, come rivela in una nota poscritta, il suo testo va considerato come una testimonianza* resa all’autore stesso — e piú o meno immaginata — da un personaggio realmente esistito, vissuto ai margini di eventi sia geograficamente che politicamente a lui contigui, dei quali non fu diretto protagonista ma, appunto, testimone.

* Questo era il sottotitolo originario del libro, poi espunto nelle edizioni successive

1994, Feltrinelli, 214 pagg., 11 euri

sabato 2 dicembre 2023

Mr Hyde

Paola Barbato & Matteo Bussola, ovvero Dr Jeckyll & Mr Hyde. Lei sceneggiatrice di fumetti horror e scrittrice di romanzi neri che piú neri non si può; il consorte, invece, dopo aver abbandonato una carriera da mediocre disegnatore, si è convertito in scrittore di libri facili e dai buoni sentimenti, un po’ alla fabiovolo ma in versione piú tranquilla. Dopo tre o quattro dei suddetti libri ritorna al fumetto, ma questa volta lascia le matite ad un illustratore bravo e confeziona una perfetta imitazione italiana di un manga giapponese, probabilmente per acchiappare un pubblico giovanile (ma si sa che alle fotocopie di solito viene preferito l’originale). Oltre ai bei disegni (la storia lasciamo perdere) il pregio di questo volume — che pare essere il primo di una serie — è che si sfoglia all’occidentale, e non all’indietro, com’è cattiva abitudine per i manga tradotti in italiano.

Einaudi, 2023, 152 pagg., 12  €

domenica 26 novembre 2023

dd446

 

Albo che funge un po’ da biglietto da visita per la Baraldi, che da autrice di già una dozzina di numeri è stata promossa da qualche mese anche curatrice della collana. Una storia molto esigente nei confronti dei tre disegnatori chiamati ad illustrarla — i quali danno ottima prova del proprio lavoro — che parte dall’assurdo per approdare alla razionalità, o quasi, e che essendo di stampo genuinamente sclaviano speriamo costituisca una sorta di ritorno all’ordine dopo la sbilenca gestione recchioniana.