mercoledì 17 ottobre 2018

settanta mi dà tanto


La Permanente di Milano (presieduta, scopriamo sorprendentemente, da Lele Fiano) per festeggiare il settuagenario ranger italo-texano ha organizzato, sotto la curatela del tenero Gianni Bono, una “grande” mostra celebrativa che vorrebbe rappresentare un evento memorabile nella storia cultural-fumettistica meneghina e non. Peccato che chi scrive l’abbia visitata in quasi completa solitudine pochi giorni fa, ed essendo stata lanciata alla grande, il fatto che i visitatori latitino già da ora che è appena partita non lascia ben sperare per il suo successo. Comunque, concettualmente — si fa per dire — ci si propone di raccogliere con poca visione critica e con un approccio perlopiú numerologico, tutto il ben di dio scaturito dal personaggio: dalle innumerevoli collane e ristampe, alle edizioni estere, al merchandising, etc. La mole di materiale, in originale e riprodotto per mezzo di stampe a colori etc., è effettivamente impressionante e colpisce nostalgicamente chiunque abbia condiviso una parte qualunque del lungo percorso del character bonelliano. Tuttavia, l’intento enciclopedico ha obbligato al sacrificio della parte piú interessante, ovvero le tavole originali disegnate, che quindi costringe ad esporre solo alcuni esempi dei pochi disegnatori piú celebri (in questo senso possiamo immaginare la difficoltà nel recuperare tavole storiche probabilmente in larga parte disperse in una diaspora presso collezionisti privati). Risolleva un po’ il morale un video inedito con interviste a Boselli e, soprattutto, al grande Giovanni Ticci, ma nel complesso, con il suo assetto giocondo ci pare una mostra indirizzata soprattutto al lettore medio di Tex, stagionato dagli anni, che la domenica porta il suo marmocchio a fargli conoscere uno dei suoi miti del passato (con grande noia del marmocchio, immaginiamo).