domenica 26 novembre 2023

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Albo che funge un po’ da biglietto da visita per la Baraldi, che da autrice di già una dozzina di numeri è stata promossa da qualche mese anche curatrice della collana. Una storia molto esigente nei confronti dei tre disegnatori chiamati ad illustrarla — i quali danno ottima prova del proprio lavoro — che parte dall’assurdo per approdare alla razionalità, o quasi, e che essendo di stampo genuinamente sclaviano speriamo costituisca una sorta di ritorno all’ordine dopo la sbilenca gestione recchioniana.

mercoledì 8 novembre 2023

corsi e ricorsi


La sensazione che per riparare ad un’ingiustizia (l’Olocausto) si stesse compiendo a propria volta un’altra ingiustizia (la sottrazione della terra ai palestinesi) c’è stata da sempre. Lo testimonia questo racconto dello scrittore israeliano Yizhar Smilansky, pubblicato per la prima volta nel 1949 (dunque ad un anno dalla proclamazione dello stato di Israele) che narra lo sfollamento e la deportazione di donne vecchi e bambini dal loro villaggio ad opera di una pattuglia dell’esercito occupante. La voce narrante è quella di un soldato del suddetto squadrone militare, che nello svilupparsi della storia lascia trapelare il proprio disagio rispetto all’operazione che stanno compiendo, fino al finale in cui si manifesta l’illuminazione per la quale l’esilio al quale stanno condannando il popolo dei profughi palestinesi non è altro che il corrispettivo moderno dell’esilio biblico del popolo ebreo.

p.s.: ci sarà un soldato israeliano, almeno uno, che di fronte ai massacri e agli sfollamenti ancora peggiori di questi giorni scriverà un libro altrettanto accorato? Speriamo.

«Come in un lampo mi fu chiaro. Tutto improvvisamente mi sembrò diverso, piú preciso: “L’esilio, ecco questo è l’esilio. È cosí che accade. Non sono mai stato in esilio — dicevo tra me —, non l’ho mai conosciuto... però me ne hanno parlato, mi hanno raccontato, l’ho studiato a scuola, me l’hanno ripetuto a ogni angolo, nei libri e nei giornali, ovunque: l’esilio. Hanno suonato tutte le mie corde. Il grido del nostro popolo contro il mondo: l’esilio! Era dentro di me profondamente, l’avevo succhiato col latte di mia madre. E cosa stavamo facendo qui noi oggi?».

Einaudi, 84 pagg., 8,50 euri