sabato 28 gennaio 2023

il bandito

 

Sebbene sia ambientato nell’immediatissimo dopoguerra, “Il bandito” di Lattuada utilizza l’Italia del ’45 come semplice fondale, ma solo per entrare presto in pieno genere noir all’americana. Amedeo Nazzari è un reduce dai campi di prigionia tedeschi che torna nella sua Torino, non trovando piú la madre — morta sotto le bombe alleate — e, casualmente, sorprendendo la sorella in una casa d’appuntamenti. Nel corso di una colluttazione, fa fuori il gestore del bordello e, braccato dalla polizia, trova rifugio presso una femme-fatale/prostituta d’alto bordo (la Magnani) attorniata da una congrega di malavitosi, della quale diventa parte integrante in men che non si dica. Il tema del post-war torna ellitticamente nel finale, ma si tratta appunto — come dicevamo — di un prologo contestualizzante e di un epilogo patetico, che circoscrivono una parte centrale non propriamente indovinata nella ibridazione di due temi tanto distanti.

1946, regia di Alberto Lattuada, soggetto di Lattuada, sceneggiatura di Oreste Biancoli, Mino Caudana, Ettore Maria Margadonna, Alberto Lattuada, Tullio Pinelli, Piero Tellini, musiche di Felice Lattuada, con Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Carla Del Poggio e altri

sabato 7 gennaio 2023

non solo Inca

 

MILANO - MUDEC (Museo delle Culture): mostra itinerante di circa 180 pezzi prestati dal museo Larco di Lima che illustrano l’arte precolombiana del Perù nell’arco di circa 3.000 anni (dal 1500 a.C. al 1500 d.C.). In un periodo cosí esteso le credenze delle varie civiltà che si sono succedute sono sicuramente mutate; la mostra, invece, non fa grandi distinzioni tra le diverse epoche e ci presenta gli oggetti sacri e profani come riferiti ad una forma di religione piuttosto uniforme, basata da un lato sul dualismo (uomo-donna, caldo-freddo, notte-giorno, alto-basso, etc.) quale fonte dinamica della vita, e dall’altro sul rapporto uomo-animale, con animali-simbolo ad identificarsi con l’alto (gli uccelli per il regno dei cieli, degli spiriti), il basso (il serpente per il sotterraneo) e il punto d’incontro terrestre (il giaguaro). Lo sciamano è colui che, incarnando le tipologie animali di cui sopra — anche con l’ausilio di droghe per alterare lo stato di coscienza — mette in comunicazione la comunità con i regni ultraterreni. Nel concetto di dualismo quale base della vita risuona il “polemos” di Eraclito (o viceversa), mentre la religione bestiale ricorda molto l’arcaico pantheon animale dell’antico Egitto: sicuramente gli antropologi avranno sviscerato queste curiose analogie tra civiltà tanto distanti nel tempo e nello spazio (approfondire, ndr).

n.b.: il biglietto costa una cifra (17 euri)