venerdì 19 gennaio 2024

Schindler List 2.0

 

Bene o male, ogni nazione europea ha avuto la fortuna di avere il suo Schindler, ovvero qualcuno che ha salvato dall’Olocausto una quantità di ebrei perseguitati dal nazifascismo. Nella fattispecie si tratta di Sir Nicholas Winton, che in quel di Praga attorno al 1938-39 protesse e inviò nella sua natia Inghilterra circa 700 bambini Ceki poco prima dell’invasione nazista. L’intento del film è certamente encomiabile, nel gettare luce su una pagina terribile ma poco conosciuta della storia recente; tuttavia si procede in maniera stanca e didascalica, e nessuno spettatore — neanche chi non avesse idea alcuna della trama — può aver dubbi sul suo sviluppo e finale. Tuttavia una regia non del tutto incompetente riesce a commuovere nei momenti clou.

2023, regia di James Hawes, sceneggiatura di Lucinda Coxon e Nick Drake (non quello là, ndr), basato sul libro di Barbara Winton (figlia reale del personaggio protagonista del film), con Anthony Hopkins, Johnny Flynn, Helena Bonham Carter e altri

giovedì 4 gennaio 2024

il Moroni GB da BG

 

MILANO – Gallerie d’Italia: “Moroni. Il ritratto del suo tempo”. Il Giambattista Moroni mi nasce ad Albino (BG) nel secondo decennio del Cinquecento e viene presto spedito a Brescia a fare l’apprendista presso la bottega del maggiore pittore locale dell’epoca, ovvero il Moretto. La mostra in corso a Milano prende in considerazione l’intera vita produttiva del Moroni — al contrario dell’ultima grande mostra dedicatagli a Bergamo una quindicina d’anni fa che si limitava ad illustrare la seconda parte della sua carriera — ed è l’occasione buona per un confronto con le opere del maestro con quelle dell’allievo. Quest’ultimo lascia parecchio a desiderare sul fronte della pittura religiosa, dove latita l’accuratezza della composizione e delle proporzioni delle figure, nonché alcune peculiarità iconografiche piuttosto datate, a causa dell’ambito provinciale un po’ arretrato della committenza alla quale le opere erano destinate. Nulla da dire invece dal lato ritrattistico: l’allievo supera abbondantemente il maestro, se non altro per via della numerosità delle occasioni che lo hanno portato a maturare una eccezionale sensibilità nei confronti della rappresentazione della fisionomia umana, unita ad uno straordinario e sapiente uso del colore.