venerdì 27 aprile 2018

trisomia


L’ennesima graphic novel autobiografica. Questa volta trattasi di una giovane coppia che si ritrova con una bimba trisomica (ovvero affetta dalla sindrome di down) e tutto il libro è un percorso catartico e psicanalitico che va dal trauma alla sua elaborazione e alla sua (quasi) soluzione. L’autore pare essersi inventato fumettista per l’occasione, e in tal caso gli vanno fatti i complimenti perché la padronanza degli strumenti narrativi è encomiabile, e lo stile quasi umoristico adottato (una costante nel fumetto d’autore da una trentina d’anni in qua, anche perché chi è dotato per la scrittura difficilmente lo può essere altrettanto nel disegno) è ideale per addolcire un tema altrimenti piuttosto difficoltoso da affrontare e far digerire.

Bao Publishing, 256 pagine, 20 euri

martedì 24 aprile 2018

Mangàsia


MONZA – Villa Reale. “Mangàsia” è una mostra che, prima di approdare in quel di Monza, è stata preceduta da uno straordinario battage pubblicitario, dovuto sia alla sua precedente esposizione nella Capitale, sia ai vantati referenti internazionali del suo concept. In realtà, all’atto pratico della visita non si può non rimanere un po’ delusi nel constatare che gli standard elevati che ci si attende siano tali, nei fatti, eventualmente solo rispetto al decadente mondo del fumetto, soprattutto quello italiano. Complice infatti il percorso labirintico della sede Reale, poco adatto ad essere utilizzato come spazio espositivo, e ad un allestimento dalla qualità discontinua, ci si trova in balia della frammentarietà e di un’atmosfera da rigattiere, che sembra raccogliere sia cose ottime che paccottiglia, anche se bisogna riconoscere che le “didascalie” del materiale esposto sono sempre molto precise. È positivo invece l’intento di ecumenismo temporale e spaziale, ovverossia quello di raccogliere un sacco di roba solitamente non disponibile agli occhi italici, che consente una panoramica (a partire dagli ormai abitudinari antecedenti ottocenteschi di Hokusai e compari) che va dagli inizi del secolo scorso ai giorni nostri, e che, oltre ai notissimi manga giapponesi (con tavole di Tezuka, Taniguchi e molti altri, ma manca un gigante come Ryoichi Ikegami, a dimostrazione comunque che l’esaustività sia tutt’altro che perseguita), oltre ai manga, dicevamo, si trovano esempi di fumetti di tutta l’area asiatica, dal Pakistan all’Indonesia, che attestano le piú svariate influenze stilistiche. Soprattutto fa piacere ritrovare i fumetti delle Filippine (che per un certo periodo furono reperibili anche nelle edicole di Milano), per confermare l’impressione avuta tempo fa del fatto che quella filippina sia una vera e propria scuola a sé stante, con disegnatori dallo stile molto uniforme, mutuato dai comics americani degli anni Cinquanta, e che ha trovato modo di sdebitarsi con i suoi ascendenti tramite il celebre Ernie Chan, filippino-americano, che per anni inchiostrò (e raramente pure disegnò) le storie americane di Conan il Barbaro.

venerdì 20 aprile 2018

250 tartine


La città di Padova sta appropinquandosi all’anno 2020 per celebrare adeguatamente (come non mai, vorremmo dire) i duecentocinquantanni della dipartita di Giuseppe Tartini, celebre violinista, compositore musicale, insegnante e pure studioso, di origine istriana ma di stanza per tutta la vita nella città del Santo. Esce perciò da poco questo elegante libretto, molto sintetico e allo stesso tempo esauriente, pensato e curato molto bene (peccato per i tre o quattro refusi tipografici incontrati nella lettura), che descrive vita morte e miracoli del Tartini, dal punto di vista storico, musicale, e delle fonti letterarie e — nel poco spazio a disposizione — non manca di mettere in campo numerosi spunti ulteriori di approfondimento e di ricerca su questo compositore ancora poco studiato dai musicologi. L’esiguo numero di pagine nel quale si è voluto contenersi non ha permesso una seppur minima analisi delle note sul pentagramma, molto interessanti e difficili da praticare fin dall’Opera Prima, indagine culturale che augurabilmente troverà spazio nelle numerose occasioni che da qui a due anni consentiranno di esaurire la conoscenza del Tartini (ma quandomai).

Sergio Durante, “Tartini, Padova, l’Europa”, Sillabe Editore (Livorno), 120 pagine con molte figure, 14 euri.

lunedì 9 aprile 2018

l’isola tesaurica


Riduzione a fumetti del celeberrimo romanzo piratesco, primo volume di una collana da edicola abbinata a Smile&Songs che si prefigge di rileggere i capisaldi della letteratura riproponendoli in versione disegnata. Questo primo volume lascia prevedere il peggio: roba di ordinaria amministrazione, opera di carneadi del fumetto franco-belga, utile giusto per farsi un’idea della trama, perché naturalmente ci si perde tutto il succo della scrittura di Stevenson (che poi non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, dato che è una storia talmente famosa da essere già assimilata di default dentro ogni abitante della società occidentale dai tre anni in su, senza neanche sapere come e perché). Sulla falsariga della recente collana similare dedicata a Hergé, alla fine è compresa una parte redazionale, piuttosto sommaria, che racconta un po’ la rava e la fava sullo scrittore e dintorni.