sabato 18 giugno 2022

contra dragus

Florilegio di critiche del prof. Montanaro all’attuale incarnazione del Salvatore della patria, al suo governo e alla cultura politico-economica che ne hanno determinato l’assurzione, alcune condivisibili altre meno. Trattandosi di una raccolta rivisitata degli articoli usciti sul Fatto quotidiano, la linea di fondo è 5stelle buoni, Draghi cattivo, avendo Egli rimpiazzato la sbilenca linea grillina di Conte con quella mercatista di stampo renziano. Le inadeguatezze di entrambi i governi sulle grandi questioni verso le quali sono stati chiamati a confrontarsi sono evidenti a tutti, ma il Tomaso si concentra solo su quelle del secondo (d’altra parte è un libro a tema). In particolare ci troviamo concordi coi cavalli di battaglia del Montanari, ovvero la sottrazione degli ambiti dei beni culturali, dell’ambiente e della scuola alle logiche del mercato. Condividiamo meno un certo oltranzismo sanfedista che vede solo bianco o nero, ma anche i libri agiscono all’interno del mercato tanto disprezzato, e se sono particolarmente caratterizzati, all’insegna di un brand, si vendono meglio rispetto a quelli piú aderenti ad una ambigua obiettività.

Chiarelettere, 160 pagg., 14 euri

venerdì 10 giugno 2022

primo mozart


Correva l’anno 1816 e a Milano, a un quarto di secolo dalla sua dipartita, veniva pubblicata la prima succinta biografia italiana del Mozart. Considerato che in realtà l’autore del libercolo era un prussiano, funzionario del governo austriaco in Lombardia e musicofilo — che attinse le informazioni dalle sparute biografie uscite anni prima oltralpe — possiamo dunque affermare che l’intento di fondo era quello di germanizzare la cultura italiana, in ossequio alla propria cultura patria. Il dato piú interessante che ricaviamo da tutto ciò è che a quell’epoca la musica di Mozart, soprattutto il comparto lirico, veniva ancora rappresentata in tutta Italia ma, a quanto pare, ad opera di orchestre non eccezionali, che davano risultati di qualità piuttosto scadente. Qualche perdonabile inesattezza del testo viene segnalata nella prefazione di Sandro Cappelletto, pure quella non priva di errori (ortografici, in questo caso).

Accademia Perosi, 2006, 80 pagg., 7,90 euri

lunedì 6 giugno 2022

esterina

 

Quando Esther Hillesum nel ’41 comincia a redigere il suo diario, l’invasione nazista dell’Olanda è già avvenuta da circa un anno, eppure la condizione di vita sotto occupazione emerge tra le righe solo sporadicamente. Lungi dallo scorgere in questa reticenza una sottovalutazione delle circostanze; al contrario, l’iniziale silenzio va interpretato piuttosto come base di partenza per l’apologia dell’accettazione che verrà svolta per tutta la seconda parte del libro. Per tutta la prima metà — e fino alla morte di S. — il diario è incentrato sulla liaison sentimentale con il suo di lei psicanalista, che si porterà dietro ancora per un po’ dopo la sua scomparsa, per poi affidarsi a Dio, o — da un punto di vista laico — alla propria voce interiore, insistendo con pertinacia nella sua visione ottimistica fino a quando, ormai indebolita e malata dopo il campo di concentramento, una testimonianza esterna ci consegnerà il suo ultimo struggente saluto fuoriuscire dal treno per Auschwitz.

Adelphi, 260 pagine, 12 euri