Correva l’anno 1816 e a Milano, a un quarto di secolo dalla sua dipartita, veniva pubblicata la prima succinta biografia italiana del Mozart. Considerato che in realtà l’autore del libercolo era un prussiano, funzionario del governo austriaco in Lombardia e musicofilo — che attinse le informazioni dalle sparute biografie uscite anni prima oltralpe — possiamo dunque affermare che l’intento di fondo era quello di germanizzare la cultura italiana, in ossequio alla propria cultura patria. Il dato piú interessante che ricaviamo da tutto ciò è che a quell’epoca la musica di Mozart, soprattutto il comparto lirico, veniva ancora rappresentata in tutta Italia ma, a quanto pare, ad opera di orchestre non eccezionali, che davano risultati di qualità piuttosto scadente. Qualche perdonabile inesattezza del testo viene segnalata nella prefazione di Sandro Cappelletto, pure quella non priva di errori (ortografici, in questo caso).
Accademia Perosi, 2006, 80 pagg., 7,90 euri
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