sabato 28 gennaio 2023

il bandito

 

Sebbene sia ambientato nell’immediatissimo dopoguerra, “Il bandito” di Lattuada utilizza l’Italia del ’45 come semplice fondale, ma solo per entrare presto in pieno genere noir all’americana. Amedeo Nazzari è un reduce dai campi di prigionia tedeschi che torna nella sua Torino, non trovando piú la madre — morta sotto le bombe alleate — e, casualmente, sorprendendo la sorella in una casa d’appuntamenti. Nel corso di una colluttazione, fa fuori il gestore del bordello e, braccato dalla polizia, trova rifugio presso una femme-fatale/prostituta d’alto bordo (la Magnani) attorniata da una congrega di malavitosi, della quale diventa parte integrante in men che non si dica. Il tema del post-war torna ellitticamente nel finale, ma si tratta appunto — come dicevamo — di un prologo contestualizzante e di un epilogo patetico, che circoscrivono una parte centrale non propriamente indovinata nella ibridazione di due temi tanto distanti.

1946, regia di Alberto Lattuada, soggetto di Lattuada, sceneggiatura di Oreste Biancoli, Mino Caudana, Ettore Maria Margadonna, Alberto Lattuada, Tullio Pinelli, Piero Tellini, musiche di Felice Lattuada, con Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Carla Del Poggio e altri

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