domenica 25 dicembre 2022

Bobi

 

Romanzo d’esordio di Del Giudice, in realtà una sorta di diario di viaggio fra Trieste e Londra sulle tracce di Roberto Bobi Bazlen, defunto una ventina d’anni prima, raccontato dalle persone che lo avevano frequentato, tra le quali un paio di “celebrità” (Gerti e Ljuba) condivise con il poeta Montale. Curiosamente, il ritratto che viene restituito dello scrittore triestino è alquanto oscuro mentre — se si leggono i non molti scritti che ci ha lasciato, del resto già pubblicati all’epoca, romanzi incompiuti, recensioni, lettere, aforismi, etc. — si ha un’impressione opposta, ovvero quella di una persona piuttosto estroversa e dedita interamente ed entusiasticamente al proprio impegno di redattore e consulente editoriale, e il presunto mistero della sua scarsa applicazione alla scrittura narrativa è presto spiegato dalla limitatezza del tempo che la lettura, professionale e non, gli doveva concedere, nonché da una probabile modestia rispetto alle imprese letterarie con le quali si confrontava. Viceversa, ad essere enigmatico è proprio il romanzo di Del Giudice, che indugia continuamente sul racconto interiorizzato di particolari e frangenti che neanche Proust si sarebbe sognato di pensare, interrompendosi solo in un paio di occasioni per dedicarsi a descrizioni tecniche dettagliatissime e oggettive di marina e di aviazione, per poi ritornare alla sua narrazione introvertita, maniacale e sfuggente allo stesso tempo.

Einaudi, prima ed. 1983, edizione 2021 150 pagg., 15 euri

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