sabato 30 ottobre 2021

giallo è il colore dell'Eni

 


Il colore giallo che fa da sfondo alla copertina del “Futuro dell’energia”, libretto allegato a Panorama di qualche settimana fa, si addice molto alla sensazione che si tratti di una operazione promozionale dell’Ente Nazionale Idrocarburi. In ognuno dei capitoli che descrivono i temi della transizione energetica verso la riduzione dei gas serra — uno degli obiettivi del PNRR che tanti danari sta muovendo e che desta l’interesse degli operatori del settore — in ogni capitolo, dicevamo, si precisa che l’Eni sta svolgendo delle ricerche in quello specifico settore, anche in quelli attualmente vietati in Italia, quali l’energia nucleare (fissione e fusione), che vedono quindi l’azienda nazionale operare presso mercati esteri nei quali è consentito. Mettendo da parte le illazioni da persuasione occulta, è interessante considerare che alcune delle applicazioni tecnologiche attualmente in fase di sviluppo per la riduzione dell’anidride carbonica e dell’inquinamento — quali l’auto elettrica o gli stessi generatori eolici — risalgono in realtà agli albori dell’attività umana (ritroviamo addirittura la leggendaria invenzione di Archimede per concentrare i raggi solari), e furono messe da parte a causa della convenienza economica nello sfruttare l’energia derivante dal carbone e dal petrolio, molto piú efficiente nei risultati ma enormemente piú inquinante.

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