Madame Rosà gestisce una pensione per minori, figli di prostitute che glieli affidano, situata nel quartiere parigino multietnico di Belleville. Ex prostituta lei stessa, è un’ebrea ormai anziana, sopravvissuta all’Olocausto, che ci viene raccontata da Mohamed, per tutti Momò, un suo ospite quattordicenne. Lo stratagemma dell’autore di investire del compito di narratore questa terza persona dallo sguardo allo stesso tempo innocente e disincantato, è la grazia e la caratteristica fondamentale del racconto che, altrimenti, consisterebbe in un mero capitolo aggiuntivo dei Miserabili di Victor Hugo, ed è lo stesso Romain Gary — sotto lo pseudonimo di Émile Ajar con il quale pubblicò “La vie devant soi” nel 1975 — a proporre questa chiave di lettura, attraverso uno dei personaggi della umanità sventurata che popola lo scenario attorno alla pensionanda, fino al macabro finale.
1975, edizione Neri Pozza, 224 pagine, 11 euro
Nessun commento:
Posta un commento