domenica 26 maggio 2024

la vie devant soi

 

Madame Rosà gestisce una pensione per minori, figli di prostitute che glieli affidano, situata nel quartiere parigino multietnico di Belleville. Ex prostituta lei stessa, è un’ebrea ormai anziana, sopravvissuta all’Olocausto, che ci viene raccontata da Mohamed, per tutti Momò, un suo ospite quattordicenne. Lo stratagemma dell’autore di investire del compito di narratore questa terza persona dallo sguardo allo stesso tempo innocente e disincantato, è la grazia e la caratteristica fondamentale del racconto che, altrimenti, consisterebbe in un mero capitolo aggiuntivo dei Miserabili di Victor Hugo, ed è lo stesso Romain Gary — sotto lo pseudonimo di Émile Ajar con il quale pubblicò “La vie devant soi” nel 1975 — a proporre questa chiave di lettura, attraverso uno dei personaggi della umanità sventurata che popola lo scenario attorno alla pensionanda, fino al macabro finale.

1975, edizione Neri Pozza, 224 pagine, 11 euro

sabato 4 maggio 2024

io migro tu migri egli migra

 

Il processo migratorio provoca evidentemente dei problemi di assimilazione dei nuovi entranti nelle società di destinazione. La tesi del dott. Allievi è che gran parte di queste criticità siano generate dalla (non-) scelta da parte delle autorità italiane di non governare il fenomeno. La quasi inesistenza di canali ufficiali di entrata, per esempio, fa sí che la persona migrante — priva di un permesso di soggiorno difficilmente ottenibile — si trovi molto spesso in una situazione di illegalità. Automaticamente, il sistema giudiziario è appesantito da questa fattispecie di reato e gli istituti di pena registrano un elevato numero di detenuti non autoctoni sia per la situazione normativa di cui sopra, sia perché — non avendo una residenza ufficiale di riferimento — non possono accedere a misure alternative. L’autore risulta particolarmente illuminante nel momento in cui inquadra i movimenti migratori in una logica piú estesa, nella quale si considerano anche i flussi interni ad uno stesso Paese, come per esempio — nel caso dell’Italia — quello Sud verso Nord che, dal dopoguerra in poi, ha portato forza lavoro nelle aree geografiche che piú ne necessitavano. Lo sguardo va però allargato ulteriormente, per comprendere che lo spostamento di popolazione nelle aree che abbisognano di risorse umane provoca contemporaneamente un impoverimento delle zone di partenza, e la coniugazione di questi due fattori è la sfida piú difficile.

Laterza, 2023, 136 pagine, 14 euri