domenica 31 marzo 2024

l'amour toujours

 

Tornata a Napoli per ripercorrere i luoghi della propria infanzia alla ricerca di una spiegazione per la recente morte misteriosa della madre, la protagonista riesamina la relazione tra sé e la donna, decostruendo e ricomponendo i ricordi di fatti avvenuti nella sua vita, che il tempo aveva confuso con quelli dell’altra, riportando a galla verità scabrose sepolte nel passato. Il primo romanzo della fantomatica Elena Ferrante incomincia come un noir abbastanza tradizionale, ma durante il racconto dissemina particolari comportamentali e psicologici di natura, diciamo cosí, sospetta (per esempio, la sua frigidità, o l’anelito al non volersi scoprire somigliante alla madre) che convogliano abilmente verso l’agnizione del finale. Notevole, anche se sa un po’ troppo di “vecchio”.

p.s.: l’idea che ci siamo fatti del “caso Ferrante” è che effettivamente possa trattarsi di un autore/autrice già celebre all’epoca della pubblicazione (oggigiorno, secondo i nostri calcoli, dovrebbe stare all’incirca attorno agli 80 anni) che decide di pubblicare pudicamente un romanzo sotto mentite spoglie a causa di una scena di sesso esplicita che avrebbe potuto risultare piuttosto imbarazzante per la propria reputazione. Difatti, il secondo romanzo di EF appare nientemeno che dieci anni dopo, probabilmente dopo aver constatato il successo a ragion veduta del primo, e decidendo cosí di proseguire su quella strada.

1992, edizioni e/o, 173 pagine, 11,90 €

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