domenica 17 luglio 2022

sanscrito sans souci

Libro ideale per una infarinatura generale su cosa sia o non sia il sanscrito dal punto di vista linguistico, dottrinale, letterario, etc., alla larga dalla pletora di pseudo-santoni new age contemporanei che se ne sono appropriati per ammantare di esoterismo le loro chiacchiere. I punti di vista adottati per illustrare questa lingua lontana nel tempo ma vicina nella sua sopravvivenza semantica nel parlato europeo attuale sono molteplici. Quello storico, innanzitutto, ma anche la stretta connessione con la pratica religiosa per la quale il lessico sanscrito è stato codificato, fino ad una analisi delle norme grammaticali che lo regolano e, last but not least, la presenza manifesta o meno di vocaboli nel nostro linguaggio corrente, per la quale l’autrice spende il suo umorismo nel tentativo di renderci meno astrusi certi riferimenti, ma alle volte il troppo stroppia, e la sua estrema intelligenza nel collegare gli aspetti antichi a quelli contemporanei piú popolarizzanti diventa eccessivamente pedante e alla lunga fastidiosa.

Neri Pozza, settembre 2021, 190 pagg., 18 euri

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