giovedì 30 maggio 2019

acqua azzurra


Anche per Zagor è arrivato il momento di raschiare il fondo del barile, ovvero, non avendo (da tempo) molto piú da dire, si vanno a ripescare gli spazi lasciati deliberatamente vuoti tra le vignette storiche che narravano le origini del personaggio, e li si riempiono con un po’ di banalità, giusto per allungare il brodo. L’operazione è ormai rodata: ha incominciato la Marvel, che periodicamente ci riracconta la rava e la fava a proposito delle stenografie originarie dei suoi personaggi, e anche in casa Bonelli è già toccato a Tex l’onere di rivangare il suo passato da “fuorilegge”. Nella fattispecie zagoriana si va a recuperare un classico dei classici come Zagor racconta — nel quale scoprivamo con sconcerto che il babbo del Tarzan di Darkwood si macchiò in passato di una strage di pellirossa — per colmarne le lacune e svuotarle del tutto di poesia, aggiungendoci pure un po’ di splatter, sperando cosí di acchiappare un pubblico nuovo (ma quandomai, questa è roba solo per nostalgici).

64 pagine a colori, 3,90 euri

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