venerdì 22 marzo 2019

opera prima


L’album d’esordio di Malika Ayane, pubblicato a fine 2008 con meritato successo per la Sugar di Caterina Caselli, è un prodotto abbastanza discontinuo ed eterogeneo. La metà delle canzoni sono in inglese, composizioni originali di tal Ferdinando Arnò (che pare sia una vecchia volpe della produzione musicale italiana) tra le quali figura anche l’allegrotta “Feeling better”, lanciata da uno spot pubblicitario televisivo. In questa sezione pseudo-anglofona, diciamo cosí, costruita un po’ a tavolino dai discografici, troviamo tanti riempitivi ma anche alcune tracce di discreto livello. La seconda parte invece è quella piú interessante perché delinea il percorso futuro della cantante dalla voce adenoidale, ed è costituita da canzoni d’autore, scritte per lei su misura da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, da Pacifico (quest’ultimo seguiterà anche nei dischi successivi, fino ad oggi, a collaborare felicemente con la cantante di origine semi-marocchina) e, udite udite, perfino da Paolo Conte (“Fandango”, di bell’effetto nella concezione, ma che avrebbe sofferto meno con immagini poetiche non cosí stravaganti). La cantante ha anche collaborato alla scrittura di alcuni di questi brani, ma non è dato sapere se dal lato musicale o da quello dei testi (ma presumiamo la seconda opzione).

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