MILANO – Palazzo Reale: “De Nittis. Pittore della vita moderna”. Torna a Milano, dopo un paio di decennii, una mostra dedicata al buon De Nittis, pittore barlettano, poi pennello in fuga presso Parigi e Londra, dove riscosse notevole successo all’epoca degli impressionisti. Opere provenienti dal museo omonimo di Barletta e da varie collezioni pubbliche e private; mancano due capolavori quali “Traversata degli Appennini” (1867) e “La strada da Napoli a Brindisi” (1872), ma in compenso abbondano le vedute parigino-londinesi e la bella gente, còlta per le strade o alle corse dei cavalli, soggetti per i quali ha declinato furbamente il realismo macchiaiolico in chiave urbana, avendo come target — al pari del collega e compatriota Boldini — un segmento di mercato ben preciso, dalle tasche ben fornite. Peccato che le sue indubbie qualità artistiche si siano confinate in un ambito di genere, scelta che ha fatto bene al conto in banca ma che non ha portato avanti di un millimetro il corso della storia dell’arte.