sabato 31 dicembre 2022

non solo zerocalcare


Due graphic novels al prezzo di una, pubblicate dapprima singolarmente nella collana Feltrinelli Comics, rispettivamente nel 2018 e 2019, e ora raccolte in formato ridotto nella collana economica dello stesso editore. Trattasi di un discreto esempio italiano del cosiddetto graphic journalism, genere narrativo-giornalistico a fumetti lanciato da Joe Sacco coi suoi reportage dalla Palestina, e da noi frequentato soprattutto da Zero Calcare coi suoi resoconti dei viaggi nel kurdistan. Nella prima parte i due autori sono ospiti della Acquarius, una nave ong per il salvataggio dei migranti nelle acque del Mediterraneo, operante nella zona SAR (search & resque) nelle prossimità della Libia. La seconda è invece pensata come logica prosecuzione della prima, trattandosi di un viaggio in Sud Italia nei centri SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che organizza(va)no l’integrazione di quegli stessi migranti: si parla di Riace, dell’esperienza di Mimmo Lucano, della baraccopoli di San Ferdinando, etc. Ottimamente disegnate e ben documentate, con qualche ingenuità nella sceneggiatura della prima parte, risentono se vogliamo un po’ del classico buonismo di maniera, che scivola spesso e volentieri nel patetismo: per questo motivo la reputiamo un’operazione interessante, ma che avremmo voluto di tono piú graffiante e un po’ piú vera, per uscire dal cliché che siamo abituati a vedere nel giornalismo tout-court, e per i quali toni il fumetto si presterebbe in maggior misura (il già citato Zero Calcare, per quanto la sua coattitudine sia insopportabile alla lettura, lavora in tal senso).

Feltrinelli, Universale Economica, pagg. 240 a colori, 12 euro

domenica 25 dicembre 2022

Bobi

 

Romanzo d’esordio di Del Giudice, in realtà una sorta di diario di viaggio fra Trieste e Londra sulle tracce di Roberto Bobi Bazlen, defunto una ventina d’anni prima, raccontato dalle persone che lo avevano frequentato, tra le quali un paio di “celebrità” (Gerti e Ljuba) condivise con il poeta Montale. Curiosamente, il ritratto che viene restituito dello scrittore triestino è alquanto oscuro mentre — se si leggono i non molti scritti che ci ha lasciato, del resto già pubblicati all’epoca, romanzi incompiuti, recensioni, lettere, aforismi, etc. — si ha un’impressione opposta, ovvero quella di una persona piuttosto estroversa e dedita interamente ed entusiasticamente al proprio impegno di redattore e consulente editoriale, e il presunto mistero della sua scarsa applicazione alla scrittura narrativa è presto spiegato dalla limitatezza del tempo che la lettura, professionale e non, gli doveva concedere, nonché da una probabile modestia rispetto alle imprese letterarie con le quali si confrontava. Viceversa, ad essere enigmatico è proprio il romanzo di Del Giudice, che indugia continuamente sul racconto interiorizzato di particolari e frangenti che neanche Proust si sarebbe sognato di pensare, interrompendosi solo in un paio di occasioni per dedicarsi a descrizioni tecniche dettagliatissime e oggettive di marina e di aviazione, per poi ritornare alla sua narrazione introvertita, maniacale e sfuggente allo stesso tempo.

Einaudi, prima ed. 1983, edizione 2021 150 pagg., 15 euri

sabato 17 dicembre 2022

smart or dumb?

Le attuali normative che regolano il telelavoro e lo smart working risalgono rispettivamente al 2004 e al 2017, e sono nate per un uso mirato, rivolto a conciliare le prerogative del lavoro e di quelle della vita privata di determinate posizioni professionali e della categoria dei lavoratori con problemi di salute. La covid-pandemia costituisce invece il cavallo di troia col quale molte aziende estendono il lavoro da remoto alla generalità dei propri dipendenti, con l’intento principale di ridurre i costi del lavoro e del mantenimento degli spazi fisici degli uffici. Il Savino Balzano inscrive questa controversa novità all’interno della generale precarizzazione del lavoro e della riduzione dei suoi costi lato-lavoratore che caratterizzano almeno gli ultimi trent’anni italiani e non. Oltre al risparmio economico che difficilmente le aziende condivideranno coi dipendenti, un’ulteriore probabile conseguenza sarà la definitiva disarticolazione della solidarietà tra la classe lavoratrice, attraverso l’isolamento domestico degli individui. Last but not least, la tendenza è quella di contrabbandare il telelavoro con lo smart working, che ha una normativa meno vincolante per il datore di lavoro rispetto al primo, soprattutto riguardo la tutela dei rischi sanitari a lungo termine derivanti dal luogo in cui si svolge l’attività, che allo stato attuale — fatto salvo il lato infortunio, naturalmente — saranno di totale responsabilità del lavoratore.

Laterza, Saggi Tascabili n. 446, maggio 2021, 120 pagg., 12 euri